Carlo Maria sapeva che a momenti sarebbe arrivato il Camerlengo nella dimora di Famiglia.
Molto emozionato e teso andava avanti e indietro per la stanza.
Era un momento importante per la vita della famiglia a cui tanto , il Vescovo, teneva.
Ad un tratto il maggiordomo annuncio che il segretario del Camerlengo era giù nel portone, Carlo Maria si affrettò per andare a dare i dovuti onori.
Aprì il portone e trovò il Camelengo Fenice.
Eminenza Reverendissima, Benvenuta nelle mura di questo castello, che da un centinaio di anni registra la memoria della famiglia Martini; la memoria dei grandi eventi della nostra storia, delle nostre vittorie e sconfitte, delle nostre sofferenze e speranze. Qui batte il cuore dei Martini!.
Sorridendo il Vicario Generale continuò
Cardinale Camerlengo Fenice, Le diamo il benvenuto con grandissima gioia! La Sua presenza tra noi rende più profonda la nostra consapevolezza di appartenere alla Santa Chiesa Aristotelica Universale, che supera i confini dei paesi, delle culture e delle lingue. Presteremo orecchio alle Sue parole. Terremo gli occhi fissi sul Suo amichevole viso.
Vi prego di seguirmi nel Castello Cardinale.